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Le Pievi e le Marginette del Capannorese

Nel nostro territorio, prima del Mille, nascono tutta una serie di ospizi, romitori, monasteri e, appunto, pievi. Una loro puntuale organizzazione in “nuclei” risale a S. Frediano: la pieve dipende direttamente dal vescovo, è munita di fonte battesimale (la vita che inizia) ed ha il suo cimitero (la vita che finisce). La “pievania” è, insomma, l’organismo ecclesiastico di base, il “fulcro” della religiosità.  All’ origine, le altre chiese hanno meno rilevanza, sono in genere private e non hanno, almeno inizialmente, né il fonte battesimale né il cimitero.  


Foto Realized by Develup di Lorenzo Luci © 2010

 Con il passare del tempo, questi ruoli mutano e,spesso, si confondono; così come le strutture architettoniche, che subiscono trasformazioni più o meno profonde, spesso totali.
 Le pievi “storiche” del capannorese sono 8: Pieve di Compito, S. Gennaro, Vorno, Segromigno, Marlia, Lammari, Lunata e Pieve S. Paolo. Accanto a loro, i campanili, frequentemente merlati e dotati di campane (le più grandi, attualmente, a Capannori e Lammari, anche superiori a 25 quintali di peso). Tutte hanno “sofferto” sostanziali modifiche, specialmente nel corso del XIX secolo: modifiche di gusto che potremmo definire “neoclassico”; poche conservano sostanziosi elementi originali.


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 Ma tutte sono la testimonianza di una graduale, capillare, profonda cristianizzazione del nostro territorio, sin dai secoli più lontani.


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S. Maria di LAMMARI: originaria del 904, è stata ricostruita nel 1200: di questa rimangono poche tracce nella facciata a fasce bianche, in particolare 3 lastre di marmo scolpite da Balduino in ricordo del pievano Lieto. Interessanti anche la Pietà e due angeli di M. Civitali (fine1400), un crocifisso ligneo del sec. XV e i “campanoni”.


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PIEVE S. PAOLO: originaria del 747, anche questa fu ricostruita nel XII secolo: di essa rimangono le fasce bianche e grigie, la loggetta a colonne e gli archetti. Le figure scolpite sui capitelli forse sono da attribuirsi a Biduino (1200). L’insieme, comunque, è suggestivo (anche per il gioco dei colori bianco, rosso e grigio) e abbastanza omogeneo. Contiene, tra l’altro, un bel coro ligneo del ‘600, un bell’esemplare di organo del 1801 e una interessante acquasantiera del 1500.

S. GENNARO
:  originaria del 980, viene ricostruita e riorganizzata dal 1100 al 1300 con risultati notevoli sul piano della grandiosità e dell’armonia. Anche qui le trasformazioni sono state profonde. Interessanti l’acquasantiera del 1550, il pulpito romanico del 1162 (Maestro Filippo) ed alcune terrecotte tra le quali una attribuita al Verrocchio.


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SAN LORENZIO-SEGROMIGNO IN MONTE.:  originaria dell’872, anch’essa ricostruita nel XII secolo, con facciata a due colori, ingresso con grande arco sovrastante, e begli archi nella parte superiore.  Interessanti, tra l’altro, il tabernacolo marmoreo della Pietà (1519), il pulpito in marmo del 1600, alcuni affreschi parietali dell’Ademollo e l’ambone del sec. XIII all’ingresso della canonica.


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VORNO: di epoca longobarda (“Eowurno”!), poi ricostruita nel medioevo, conserva dell’originale solo le colonne ed un capitello (Biduino?). Della costruzione originale resta una parte del porticato. Suggestivo il campanile, torre medioevale tra l’VIII e il IX° secolo. Recentemente sono state rinvenute, accanto alla Chiesa, alcune tombe medioevali  di grande interesse.


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CAPANNORI – S. QUIRICO E GIUDITTA
:  esistente già nel 786, anch’essa ricostruita attorno al XII secolo, conserva solo la facciata. Tra l’altro, fu quasi distrutta quando il paese, verso il 1330, fu attaccato e incendiato dai soldati di Firenze. Notevole  il campanile (33 metri di altezza), a cavallo tra il 1200 e il 1300. Bella l’acquasantiera del 1500, così come l’altare in marmo del transetto destro con crocifisso di legno(1566-D. Martini).  Interessanti anche i reliquiari e un frammento di scultura con vescovo, del sec. XII.


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S. LEONARDO IN TREPONZIO.  Già menzionata nel 1115, la chiesa romanica rappresenta un po’ quello che rimane dell’antico ospedale di S. Leonardo, sorto nell’XI° secolo come rifugio dei poveri e dei pellegrini. Ad una sola navata, conserva abbastanza intatta la sua struttura basilicale originale: interessanti l’archivolto a tralci della facciata, la lunetta, i capitelli con fogliame classico e le quattro
 monofore con testina. E’ stata definita un “prototipo nel campo delle chiese a capanna”, con la sua semplicità ed essenzialità.

S. MARTINO IN DUCENTOLA
(Marlia). Piccola pieve a capanna con navata unica e impianto arcaico.Già presente nell’893, strutturata nel cosrso dell’XI° sec., ha un interessante archivolto con incisioni nella monofora centrale. Recentemente sotto gli intonaci sono stati ritrovati elementi in cotto e a lisca di pesce; i livelli del pavimento originario dovevano essere due, ossia la zona absidale era rialzata.

S QUIRICO IN PETROIO.  Pieve di poco posteriore a S. Martino, ha lo stesso sistema pavimentario a due livelli.

S. ANDREA IN CAPRILE. Edificata nel XIII°-XIV° secolo, romanica ad una sola navata, è veramente suggestiva nella sua semplicità. Il campanile aveva originariamente un arco (tuttora visibile nella struttura) sotto il quale transitava la strada.

LE MARGINETTE


Non è affatto difficile, passeggiando qua e là per il nostro territorio, nei borghi o ai margini delle stradine di campagna, agli incroci o sui muri delle vecchie case, imbattersi in qualche “marginetta” o ‘edicola’, di dimensioni più o meno grandi: al suo interno,  piccoli affreschi, statuette votive, sculture e, spesso, una fascinosa data, a volte ben scolpita, a volte corrosa dal tempo:


Foto Realized by Develup di Lorenzo Luci © 2010

 La suggestione di queste “cappellette” sta anche nel fatto che  esse rappresentavano (o in qualche caso forse ancora rappresentano) una pausa, un’occasione di preghiera e di riflessione; e sono comunque il segnale di una fede robusta ma semplice. Certo, molte sono in precarie condizioni, e non solo per i segni del tempo, ma anche per l’ “efficienza” dei vandali…
 Alcune di esse sono quasi “monumentali”,  volumetricamente piuttosto significative: la costruzione è “forte”, le decorazioni e le rifiniture accurate, le statue o gli affreschi di discrete dimensioni; altre, molto più semplici, a volte appena accennate, poco più di uno spazio scavato nel muro con una immaginetta o un piccolo affresco magari consunto dal tempo o, ormai, purtroppo perduto. 


Foto Realized by Develup di Lorenzo Luci © 2010

 Ce ne sono di secolari e di più moderne; in alcune sono presenti piccoli ma suggestivi bassorilievi, in altre “madonnine” o statuette moderne e a volte, un po’ di maniera: ma il fascino, comunque, rimane intatto.
 Sono diffuse, come già detto, un po’ in tutto il territorio capannorese: dal nord (Valgiano, Petrognano, Tofori, Segromigno, S. Pietro a Marcigliano…) al centro (Camigliano, Capannori, Pieve S. Paolo, Toringo, Parezzana, Verciano…) fino al sud e al Compitese (Guamo, Badia di Cantignano, Coselli, San Leonardo in Treponzio, Pieve di Compito, S. Ginese. S. Andrea di Compito, Ruota).
 Quasi abbandonate e in degrado, oppure curate e ben tenute  rappresentano comunque un pezzo di tradizione e di storia: una storia minore, magari, ma con il suo fascino e la sua suggestione.

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