Da Vedere:

Orto botanico di Lucca

Orto Botanico all'interno del Parco Urbano delle Mura di Lucca

Orto botanico - veduta
Foto Realized by Develup di Lorenzo Luci © 2010

L'Orto Botanico fu istituito nel 1820 da Maria Luisa di Borbone .
L'Orto attualmente è diviso in due grandi settori, uno comprende l'arboreto, la montagnola e il laghetto, l'altro la scuola botanica e le serre.
Nella Casermetta, situata sulle Mura Urbane, sono sistemati gli uffici ed un laboratorio didattico.
Nel Museo Botanico "Cesare Bicchi" sono conservati erbari storici e alcuni interessanti documenti.
Nel Giardino sono presenti numerose collezioni e specie botaniche rare e preziose

In Dettaglio

L'orto botanico lucchese nasce in una nicchia storica molto particolare: tra il bastione di San Regolo, gli orti del convento di San Micheletto e i giardini dei palazzi costruiti per la corte di Elisa ai primi del XIX secolo. Dunque, un'area fortemente connotata e già tradizionalmente destinata alle funzioni ludiche (si ricorda che era questa la zona nella quale si praticava il "gioco del pallone"), che rende l'Orto di Lucca "giardino" pubblico, luogo segreto di raccolta e di studio nel più ampio contesto del Parco delle Mura.

La sua stessa storia, coi curatori che si sono avvicendati a partire dal primo ventennio dell'Ottocento, ha tracciato un percorso culturale polisemantico, testimoniato dalle collezioni vive, dalle riproduzioni di gesso, dagli erbari, dalla biblioteca. Tale patrimonio si arricchisce grazie a una vivace attività di ricerca, promozione e didattica, alle relazioni interdisciplinari avviate tramite esposizioni tematiche e mostre mercato comeMurabilia, legate tra loro dal filo rosso di una coltura/cultura aperta al godimento della comunità non soltanto locale.

Rigore scientifico, dunque, e coinvolgimento estetico a tutto tondo. È su questa duplice valenza che l'Opera delle Mura fonda le strategie di valorizzazione e di sviluppo dell'Orto di Lucca come "museo laboratorio" della botanica, dove la ricerca e la catalogazione interagiscano con la complessità dei temi connessi con la conservazione del patrimonio botanico delle Mura e del territorio.

C'è infine un aspetto che rende l'Orto botanico di Lucca un sito speciale rispetto ad altri: il suo svilupparsi tra spazi aperti e chiusi, incuneandosi nei percorsi segreti dei sotterranei per rivelarsi dall'alto del camminamento sulle mura, schermato dalle fronde degli alberi.

La Storia

Il 13 giugno 1820 veniva consegnato al Liceo Reale un appezzamento di terreno – entro le mura – denominato Piaggia Romana, perchè vi fosse edificato un Orto Botanico. Nella riforma degli studi attuata dalla sovrana Maria Luisa di Borbone, infatti c'era anche l'insegnamento della Botanica e questa disciplina "... è dell'indole di quelle che non può esercitarsi col solo raziocinio" ma "... abbisogna degli oggetti fisici, ed ostensibili che la natura presenta per esserne istruiti". Era questo l'ultimo risultato di una richiesta fatta in tal senso da Bernardino Orsetti – allora ministro della Pubblica Istruzione – a Sua Altezza Reale.

Fu nominato Direttore dell'Orto il Professore di Botanica Paolo Volpi, che fece i primi impianti nel neonato giardino. Gli esemplari furono prelevati da due diversi luoghi; dalla villa Reale di Marlia, che già Elisa Baciocchi aveva fatto arricchire di numerose piante esotiche, e dai vivai presenti in Lucca dove venivano allevate le piantine per le alberature delle mura. Successivamente furono gli scambi con gli altri Orti Botanici, italiani ed esteri, a completare le collezioni. In particolare furono quelli di Pisa e di Firenze che fornirono la maggior quantità di semi. Paolo Volpi si occupò dell'Orto fino al 1830 anno in cui a lui successe il Professor Benedetto Puccinelli.

Il Puccinelli, che operò nel giardino fino al 1850, fu fecondo di iniziative. In particolare compilò una flora lucchese, in parte pubblicata dallo stampatore Bertini, in parte conservata in manoscritto presso la biblioteca dell'Orto così come il manoscritto che tratta dei funghi. Il direttore incrementò anche gli erbari. Dal 1850 al 1860 la responsabilità dell'Orto fu di Attilio Tassi, i cui interventi sembrano assai limitati. Al Tassi successe Cesare Bicchi che si occupò del Giardino per ben 46 anni, dal 1860 fino al 1906.

L'attuale volto dell'Orto di Lucca è il frutto del lavoro di quest'ultimo che molto fece per l'istituzione da lui diretta. L'impianto della maggior parte degli alberi ora presenti è opera sua, come la costituzione di quell'erbario più cospicuo che porta il suo nome; anche la costruzione del laghetto è legata al Bicchi.

Successivamente, fra la prima e la seconda guerra mondiale, l'Orto cadde in disgrazia sopravvivendo alla stregua di un pubblico giardino. Solo alla fine degli anni Cinquanta la Prof.ssa Roma Melinossi, fu incaricata dall'amministrazione comunale di rivedere le collezioni per la ripresa di un'attività che, in effetti, riuscì a rendersi concreta solo intorno al 1970.

Ninfea
Foto Realized by Develup di Lorenzo Luci © 2010
La Visita


Il carattere del giardino è "misto". La regolare scansione delle piccole aiole dell'erbario s'inquadra in un assetto paesaggistico che si sviluppa lungo il confine della fortificazione fino al vertice estremo del lotto, concludendosi con la canalizzazione e il laghetto delle collezioni idrofite. Tale sistemazione rispecchia non solo le esigenze tassonomiche e funzionali della coltivazione, ma anche le istanze estetiche del giardino ottocentesco.

L'organizzazione dell'Orto, che deve contenere molte e svariate specie, si divide in diverse zone specialistiche: la montagnola, le serre, la scuola di botanica, l'arboreto, l'idrofitorio.

L'ingresso fiancheggia il sotterraneo del bastione di San Regolo costruito sulle strutture dell'antico Cavaliere della cortina cinquecentesca secondo il progetto di Pietro Vagnarelli di Urbino, tra il 1600 e il 1605 (la data di costruzione è ricordata nel cartiglio posto sull osperone del baluardo stesso). Un'ampia galleria voltata – al cui ingresso si trova la biglietteria - immette nelle antiche sale d'armi con le relative polveriere, diramandosi verso le piazze di levante e di ponente, oggi suggestivi boschetti chiusi tra le cortine e le cannoniere. Al piano superiore, in corrispondenza del camminamento delle mura, la casermetta di San Regolo (1607) accoglie una serie continuativa di funzioni culturali e didattiche.

Ritornando all'ingresso, si incontra il primo nucleo botanico: la Montagnolaartificiale per la coltivazione della flora tipica dell'Appennino, oltre la quale si sviluppa l'asse centrale dell'Orto in uno scenario di alberature monumentali, sullo sfondo delle serre. Queste si snodano lungo il confine col complesso di San Micheletto (oggi centro culturale e universitario). La loro architettura dichiara le diverse fasi costruttive, dall'edificio ottocentesco in muratura, parte del quale ospita la collezione di succulente, alle serre di fine Novecento che ospitano le collezioni di piante tropicali, fino a quelle più recenti, completate nel 2003, che rompono la linearità dell'asse per formare uno spazio coinvolgente e multifunzionale.

Le nuove serre occupano una vasta area centrale, in prossimità di una vasca poligonale ornata di una sfingte in pietra. Lungo la direttrice principale che collega il laghetto con l'antico ingresso si trovano l'arboreto, formato da esemplari secolari, e la scuola botanica.

Nella Scuola botanica, le piante sono classificate metodicamente in relazione alle necessità tassonomiche; lungo il muro di divisione tra la Scuola botanica e l'Arboreto si coltiva una collezione etnobotanica illustrativa delle specie erbacee selvatiche di interesse alimentare nella tradizione lucchese.

Tutti i viali confluiscono nella zona più misteriosa e suggestiva dell'Orto, nella punta estrema del lotto triangolare, con il laghetto e un'eccezionale collezione di igrofite. Vi si accede anche attraverso sentieri ombrosi, piccoli ponticelli, tra la fitta vegetazione arborea: una sorta di labirinto tra terra, vegetazione e acqua. In prossimità del laghetto, lungo il muro di cinta si apre l'accesso al giardino dell'ex Convento di San Micheletto che può offrire nuovi percorsi di visita legati alla cultura dell'hortus di tradizione monastica.

OPERA DELLE MURA DI LUCCA - Castello di Porta S.Donato Nuova - 55100 Lucca

Tel +39 0583 583.086 - Fax +39 0583 56.738
E-Mail: info@ortobotanicodilucca.it

ORARI DI APERTURA: Lunedì - Venerdì dalle 11.00 alle 13.00
Martedì e Giovedì anche 15.00 - 17.00

L'Orto Botanico di Lucca è situato in via del Giardino Botanico, 14. E' aperto al pubblico secondo questo orario:
 

  • 1 gennaio – 20 marzo
    aperto solo su prenotazione da lunedì a venerdì in orario 9.30-12.30 (esclusi i festivi)
  • 21 marzo – 30 aprile
    10.00 – 17.00
  • 1 maggio – 30 giugno
    10.00 – 18.00
  • 1 luglio – 15 settembre
      10.00 – 19.00
  • 16 settembre – 2 novembre
    10.00 – 17.00
  • 3 novembre – 31 dicembre
    aperto solo su prenotazione da lunedì a venerdì in orario 9.30-12.30 (esclusi i festivi)
     

NB: I periodi di apertura possono variare in base alla stagione e alle festività. Prima di recarsi all’Orto è sempre meglio verificare telefonicamente l’apertura (tel. 0583-583086 fax 0583-56738).

© Immagini e testi protetti da copyright.
Ne è proibito l'uso senza l'autorizzazione dei legittimi proprietari.

Mappa