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Fiorita di Camigliano
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Originaria probabilmente degli ultimi anni dell’800, la “fiorita” (o “per tero”, come la chiamavano, in dialetto, nel passato) da quasi quarant’anni è rinata: una tradizione che, a Camigliano, è stata ripresa con grande passione e rimodulata con abilità da abitanti desiderosi di riscoprire le radici della propria storia. Una tradizione, quella delle “fiorite”, piuttosto diffusa anche in altre zone, ma qui particolarmente sentita: lo dimostra la partecipazione massiccia della popolazione, dai bambini agli anziani.
Foto Realized by Develup di Lorenzo Luci © 2010
Il giorno del Corpus Domini il viale dei cipressi della Villa Torregiani viene ricoperto di un tappeto fiorito multicolore: qualche centinaio di metri che, divisi in spazi assegnati ai vari gruppi partecipanti, si trasformano in una sinfonia di colori e di forme, eseguita con essenze naturali, fiori, semi, erbe, cortecce etc. E’ bandita ogni sostanza artificiale o artificiosa (come la segatura colorata), tutto deve essere rigorosamente naturale.
Foto Realized by Develup di Lorenzo Luci © 2010
Ogni anno viene individuato un tema, di carattere religioso, sul quale i vari partecipanti si devono misurare: eh sì, perché alla fine ci sarà un vincitore, ed il “quadro” più bello e significativo verrà premiato. Qui la centenaria Corale G. Puccini ha un ruolo determinante.
La fiorita ha un carattere specificamente religioso, ed è infatti accompagnata da una processione particolarmente solenne, con splendidi paramenti e baldacchino ottocenteschi: solo i sacerdoti hanno il privilegio di calpestare il tappeto fiorito, innalzando l’Ostensorio.
Foto Realized by Develup di Lorenzo Luci © 2010
Ogni anno questa tradizione si ripete, con una voglia comune di accrescerla e migliorarla. In effetti il paese è coinvolto appieno: e questa è, in prospettiva, la migliore garanzia per questa suggestiva manifestazione.
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