Da Vedere:

Sant'Anna di Stazzema - Museo della Resistenza

Il Museo storico della Resistenza
di Sant’Anna di Stazzema



Ricavato sulla vecchia struttura delle scuole elementari del paese, venne inaugurato nell’autunno del 1982, dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Il 19 settembre 1991, grazie alla Legge Regionale n.39/91, venne trasformato nell’attuale Museo Storico della Resistenza.
La disposizione dello spazio museale è immaginato come l’articolarsi di un percorso aperto, con luoghi di relazione e punti di visuale che evidenziano il rapporto spaziale tra le esposizioni interne ed il territorio circostante, dove parte degli eventi descritti si verificarono, creando un serie di corrispondenze stabili con la storia, l’identità e la morfologia del luogo.
Sulla facciata esterna, al fianco della lapide che riporta l’ode di Calamandrei a Kesselring, è posta una riproduzione scultorea di un particolare di “Guernica” di Picasso.

Orario
Il Museo è aperto tutto l’anno

Orario Invernale (1 ottobre- 31 maggio)
Lunedì chiuso
Martedì, mercoledì 9:00 -14:00
Giovedì, venerdì, sabato 9:00- 17:30
Domenica 14:30- 18:00

Orario estivo (1 giugno - 30 settembre)
Lunedì chiuso
Martedì, mercoledì 9:00 -14:00
Giovedì, venerdì, sabato 9:30- 18:00
Domenica 15:00- 18:30

La visione dei filmati è possibile fino a 30 minuti prima della chiusura.

Per i gruppi è necessario concordare telefonicamente la data della visita con il personale del Museo. Si ricorda inoltre che i mezzi non devono superare i dieci metri di lunghezza , causa la ristrettezza della carreggiata.



Un po di storia: ...Per non dimenticare
Gli orrori di una guerra, di tutte le guerre
A Sant’Anna di Stazzema, la mattina del 12 agosto 1944, si consumò uno dei più atroci crimini commessi ai danni delle popolazioni civili nel secondo dopoguerra in Italia.

La furia omicida dei nazi-fascisti si abbattè, improvvisa e implacabile, su tutto e su tutti. Nel giro di poche ore, nei borghi del piccolo paese, alla Vaccareccia, alle Case, al Moco, al Pero, ai Coletti, centinaia e centinaia di corpi rimasero a terra, senza vita, trucidati, bruciati, straziati.

Quel mattino di agosto a Sant’Anna uccisero i nonni, le madri, uccisero i figli e i nipoti. Uccisero i paesani ed uccisero gli sfollati, i tanti saliti, quassù, in cerca di un rifugio dalla guerra. Uccisero Anna, l’ultima nata nel paese di appena 20 giorni, uccisero Evelina, che quel mattino aveva le doglie del parto, uccisero Genny, la giovane madre che, prima di morire, per difendere il suo piccolo Mario, scagliò il suo zoccolo in faccia al nazista che stava per spararle, uccisero il prete Innocenzo, che implorava i soldati nazisti perché risparmiassero la sua gente, uccisero gli otto fratellini Tucci, con la loro mamma. 560 ne uccisero, senza pietà in preda ad una cieca furia omicida. Indifesi, senza responsabilità, senza colpe. E poi il fuoco, a distruggere i corpi, le case, le stalle, gli animali, le masserizie. A Sant’Anna, quel giorno, uccisero l’umanità intera.

La strage di Sant’Anna di Stazzema desta ancora oggi un senso di sgomento e di profonda desolazione civile e morale, poiché rappresenta una delle pagine più brutali della barbarie nazifascista, il cancro che aveva colpito l’Europa e che devastò i valori della democrazia e della tolleranza. Rappresentò un odioso oltraggio compiuto ai danni della dignità umana. Quel giorno l’uomo decise di negare se stesso, di rinunciare alla difesa ed al rispetto della persona e dei diritti in essa radicati.

La Storia del Paese di Sant'Anna di Stazzema:



Sperduto tra le nuvole
Sant’Anna, frazione di Stazzema

“….Picciol ridotto di case sparse qua e là, sull’andamento degli acuti a nord-est di Farnocchia in mezzo a dette case vi è un oratorio sotto l’invocazione di Sant’Anna … " Versilia granducale, 1700

Il paese di Sant’Anna, frazione del comune di Stazzema (Lucca) si trova sulle estreme propaggini meridionali delle Alpi Apuane, a 660 mt. sul livello del mare. Vi si accede tramite una strada panoramica di circa 10 km che si snoda attraverso le colline versiliesi, toccando i paesi di Monteggiori e La Culla.
Sant’Anna è raggiungibile anche attraverso antiche mulattiere, facenti parte della vecchia via Francigena, da Farnocchia, da Capriglia-Capezzano e da Valdicastello.

Le sue origini risalgono al 1500, quando nacque quale alpeggio del comunello di Farnocchia, utilizzato per la transumanza del bestiame. Si trattava di un piccolo borgo formato da case sparse, abitate prevalentemente da pastori Sant’Anna ha conservato nel tempo la sua caratteristica di “paese aperto”, costituito non da un unico agglomerato, bensì da vari borghi sparsi disseminati nella vallata dominata dai monti: Gabberi ad est, Lieto a nord, Rocca e Ornato ad ovest.

I borghi, formati da poche case, hanno denominazioni diverse: Case di Berna, Sennari, Fabbiani, Colle, Moco, Bambini, Vaccareccia, Argentiera di sopra e di sotto, Monte Ornato, Valle Cava, Vinci, Franchi, Pero, La Chiesa, Merli, Coletti e Molini. Al centro del paese è situata la piccola chiesa, intitolata a Sant’Anna, risalente al XVI sec.

Anticamente Sant’Anna viveva prevalentemente di agricoltura e di pastorizia. Dalla mucca si ricavava il latte, dalle pecore il formaggio, dal maiale gli insaccati e dagli animali da cortile uova e carne. La ricchezza principale era data dal castagneto, dal quale si ricavava la farina di castagne che rappresentava il cibo più importante per l’alimentazione quotidiana, e dal bosco ceduo, da cui si ricavava il carbone , utilizzato come combustibile e come merce di scambio con gli abitanti della piana della Versilia dai quali si prendeva il sale. Dai piccoli appezzamenti di terreno si ricavava il frumento, le patate, i fagioli e le verdure.

Un’altra risorsa era rappresentata dalle miniere. Quella mineraria fu un’attività importante nell’area versiliese che risale addirittura agli etruschi.
Nei dintorni sono ancora visibili tracce dei siti minerari “Argentiera” e “Monte Arsiccio”, attivo fino alla fine degli anni ’80.
I minerali estratti sul territorio erano costituiti da solfuri misti fra cui pirite, pirite cuprifera, galena argentifera, minerali di ferro come limonite, magnetite ed ematite e solfato di bario.

Prima della strage del 12 agosto 1944 i residenti sfioravano le 400 unità, mentre adesso i residenti abituali sono circa una trentina.

INFO
tel. fax. 0584 772025
tel. 0584 772286
santannamuseo@comune.stazzema.lu.it
www.santannadistazzema.org
 

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