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Fondazione Ragghianti articoli selezionati dalla rivista «Luk 29-05-2020 / 29-06-2020

A disposizione, per il download gratuito, articoli selezionati dalla rivista «Luk – studi e attività della Fondazione Ragghianti»
Nato nel 1982 dall’esigenza di fornire un resoconto puntuale e dettagliato delle iniziative e delle attività della Fondazione, nel corso degli anni il periodico ha assunto un’impostazione sempre più rigorosa e scientifica, con testi anche di ampio respiro e approfondimento.



Questa settimana vi proponiamo l’articolo “Divenire i primitivi del futuro?” di René Berger, tratto da «Luk» n. 6 (n. 1 della nuova serie) del luglio-dicembre 2002, trascrizione della conferenza inaugurale del ciclo “Le arti e il mondo delle immagini tra XX e XXI secolo”, tenuta alla Fondazione Ragghianti il 2 luglio 2002.

Filosofo e storico dell’arte, Berger è stato uno dei maggiori esperti mondiali di comunicazione multimediale, arti e nuove tecnologie, oltre che docente universitario a Losanna, direttore del Museo cantonale di belle arti della stessa città, presidente onorario dell’Associazione internazionale dei critici d’arte e consulente all’Unesco e al Consiglio d’Europa.

“Divenire i primitivi del futuro?” di René Berger, tratto da «Luk» n. 6 (n. 1 della nuova serie) luglio-dicembre 2002.

 

FONDAZIONE RAGGHIANTI

 

 

La sede

 

 

Complesso Monumentale di San Micheletto

Lo storico complesso medievale ospita dalla sua nascita la sede della Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti.


La chiesa di San Michele in Cipriano fu fondata nel 720 nel “borghicciolo”, naturale continuazione del borgo di San Gervasio. L’attuale Chiesa fu ricostruita nel 1195 a causa di un crollo avvenuto nel XII secolo e per il cattivo stato delle sue condizioni, riutilizzando fasce ornamentali e pilastrini di possibile provenienza dalla Chiesa più antica.
Nel 1260 fu denominata “Ecclesia S. Michaelis de Borghiciolo”. Il Priore di San Bartolomeo in Silice nel 1433 donò a Suor Marchesana di Pagano Portici, Madre Superiora delle suore del Terz’ordine, la Chiesa di San Michele, una casa adiacente, un orto ed altri beni appartenenti alla Chiesa.

Nel 1460 la Chiesa divenne Monastero consacrato alla regola di Santa Chiara. Dagli inizi del Cinquecento agli ultimi anni del Settecento furono eseguiti lavori di varia entità, consistenti in opere di muratura, restauro e decorazione che interessarono sia la Chiesa che il Monastero.

Nel 1806, in base al decreto del Governo Baciocchi che prevedeva l’abolizione e l’esproprio dei beni delle comunità religiose del Principato lucchese, il Monastero di San Micheletto venne rilevato e destinato ad uso di scuderie per la residenza dei principi a Villa Buonvisi. 
Il 1827 vide il reinsediamento delle monache clarisse e il passaggio dalla proprietà privata alla comunità monacale. Le clarisse chiesero la chiusura del vicolo tra i monasteri di San Micheletto e della Visitazione con la realizzazione del muro che separa entrambi i complessi dalla Piazza Pubblica e consente l’esclusivo uso della proprietà comune ai due monasteri. Trent’anni dopo, nel 1857, furono avviati i lavori di restauro della Chiesa.

Nel 1896 la Giunta Comunale chiese ed ottenne la chiusura del Monastero, consentendo alle monache di poterne usare ancora una parte. Nel 1901 il Comune di Lucca lo riconsegna alle religiose; in seguito, nel timore di nuove oppressioni, la comunità religiosa cede la proprietà del Monastero all’Opera Pia di Terrasanta.

Nel 1945 il Monastero, ormai abitato da un ridotto numero di monache, inizia con alcuni istituti scolastici una serie di contratti di locazione della maggior parte dei locali compresi nell’ala nord del Complesso. Con l’abbandono del complesso da parte delle monache, nel 1972 San Micheletto diventa proprietà della Cassa di Risparmio di Lucca.

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