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Lucca - Mostra Fotografica DANTÈS - L'OCCHIO DEL TEMPO 04-03-2022 / 03-04-2022

Lucca - DANTÈS - L'OCCHIO DEL TEMPO
Invito alla Mostra.
Per orari, aggiornamenti e anteprime, consulta il sito web



ANTEPRIMA ALLA MOSTRA
www.dantesfoto.it

55 Stampe "Fine Art" su pannelli 60x42
Lucca - San Micheletto - Sala dell'Affresco Via Elisa n.8 - 4 Marzo / 3 Aprile 2022

Ingresso gratuito e "green pass" per l'accesso alla sala espositiva.
(come da normativa vigente alla data della mostra)

Coordinate Gps sede mostra - 43.842679, 10.510960

VENERDI'- SABATO - DOMENICA Orario 10 - 12.30 / 15.30 - 19

Con il patrocinio della Regione Toscana, della Provincia di Lucca e della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca
Parcheggio consigliato sulla Via Bacchettoni e Parcheggio Mazzini Gps - 43.843908, 10.513888



“Tempus edax rerum”
Il tempo divora ogni cosa. (Ovidio 2 d.C.)



La locuzione latina del poeta romano Publius Ovidius Naso, più noto come Ovidio, descrive in sole tre parole l'essenza della mostra e quello che l'artista trasmette con la propria ricerca fotografica. 

Si stenta a crederlo, ma tutte le fotografie che compongono la mostra sono state scattate negli ultimi 20 anni all’interno della provincia di Lucca ma un sapiente gioco di prospettive, colori e luci, fanno sembrare gli scatti ambientati negli angoli più esotici del pianeta.

 

Il lungo "Serpente Verde" e "L’antica Muraglia" si trovano ad appena 5 Km dal centro di Lucca, "Atlantide" e le "Cave di Marmo di Michelangelo" a due passi dalla Versilia ed altrettanti dalla Garfagnana mentre "La Maison de Fils", incredibilmente, a poche centinaia di metri dalle mura urbane di Lucca.

 

Nella seconda parte della mostra seguono i luoghi dimenticati da Dio, nonostante buona parte di essi fossero destinati al suo culto, con affreschi, sculture, altari divorati dal tempo, con la complicità di Madre Natura, che si è ripresa prepotentemente i suoi spazi.

 

Con i suoi scatti, Dantès, rende eterno ciò che resta di quei luoghi colmi di storia, tradizione e cultura, ma soprattutto coglie il tratto artistico e poetico dell’accettazione della transitorietà e dell'imperfezione che li vede ancora colmi di significato e maestosità, ma inesorabilmente erosi dallo scorrere del tempo.

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