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Lucca - Lucca Biennale Cartasia (LUBICA) dal 29 giugno al 29 settembre 2024 29-06-2024 / 29-09-2024



Lucca - Lubica 2024

per la prima volta, in 20 anni di storia, Lubica durerà 3 mesi. Ringraziamo il Comune di Lucca per l’opportunità e annunciamo ufficialmente le nuove date, dal 29 giugno al 29 settembre 2024. Sarà una lunghissima estate di carta, arte e meraviglia e davvero non vediamo l’ora.

Lucca Biennale Cartasia (LUBICA) è un evento nato nel 2004 da un’idea di Emiliano Galigani, che ha voluto unire la parte artistica non ancora presente all’epoca, il racconto della memoria storica del territorio e l’importante presenza industriale del distretto cartario.
Una tradizione secolare vede, sin dal 1307, la lucchesia come centro di produzione di Carta pergamena. Nel 1549 nacque la prima forma di Cartiera, dando inizio alla produzione cartaria in grande scala. Nel secondo dopoguerra si è sviluppato quello che, ad oggi, è il polo cartario più importante d’Europa. Quello che in questi anni si è creato è un evento unico e singolare che riconosce l’arte della carta come movimento mondiale, raccontando attraverso di essa le tendenze future, al fine di contribuire ad un miglioramento culturale ed economico su scala internazionale. La mostra è andata evolvendosi di anno in anno, fino a raggiungere la regolare cadenza biennale. Ogni edizione vede un piccolo passo avanti: una nuova sezione, un paese ospite, un evento unico. L’obiettivo è crescere sempre e farlo al meglio.

LUBICA E I SUOI VALORI
Sostenibilità / promuovere l’approccio sostenibile inteso come salvaguardia del futuro, attraverso l’attenzione verso il presente. Ricerca e valorizzazione di iniziative volte a cambiare la propria prospettiva.
Cultura e arte / presentare nuove idee e stimolando la discussione in ambito morale, intellettuale, spirituale e culturale.
Innovazione / identificare pensatori fuori dagli schemi in grado di migliorare e innovare il mondo usando la carta.
Tradizione / valorizzare la memoria storica del “fare carta”, sottolineando l’importanza di un passato che sia di stimolo per nuove idee e monito di errori da non ripetere.

TEMA 12° EDIZIONE - 2024
Ad ogni edizione la Biennale sceglie un tema sensibile alle dinamiche contemporanee come stimolo su cui disegnare tutte le attività, eventi e mostre, e su cui artisti, performer, designer e architetti sono chiamati a riflettere con l’intento di creare un ponte tra arte e società.
Il Tema 2024: "Qui ed Ora: Domani!
Tutto nella contemporaneità è effimero, istantaneo: spesso gli uomini sembrano agire solamente nel qui ed ora, senza conseguenze, come se non esistesse un domani. L’espressione artistica è un binocolo puntato proprio sul domani, sulle infinite possibilità che ha la mente umana di viaggiare oltre i confini di se stessa, alla ricerca di nuove possibilità e di nuovi mondi da immaginare, scoprire e costruire. Allo stesso tempo, saper vivere il presente, qui e ora – è un aspetto fondamentale della nostra esistenza. Il qui e ora è l’unico momento di cui disponiamo per esistere a pieno, crescere, sentire, amare e gioire. Spesso ce ne dimentichiamo agendo in modo meccanico e ripetitivo, viviamo in balia del tempo: il tempo lineare, il tempo dell’ego, il tempo della vita materiale. Il mondo esterno, la società, gli impegni, i social richiamano costantemente la nostra attenzione, strappandola via dal qui e ora, rimandando a un altro tempo, forse a un domani.

Cosa significa e rappresenta il tema della 12ª edizione di Lubica?
Nel 2024 ci sarà l’edizione numero 12 della manifestazione, a 20 anni di distanza dalla nascita. Di seguito è possibile leggere un estratto delle parole del direttore artistico della Biennale Emiliano Galigani per approfondire quello che sarà il tema che legherà questa edizione.

“Ogni edizione della Biennale è caratterizzata – fin dalla prima edizione nel 2004 – da un tema, come filo conduttore. Quello che ogni volta proviamo a domandarci è cosa sarà importante fra due anni, in senso politico, personale, economico e sociale. Guerra, ambiente, movimenti di massa, evoluzione o involuzione, velocità, ricerca di altri mondi, pace, instabilità del progresso economico e sociale, libertà e diritti: sono queste alcune delle parole che hanno portato a riflessioni più ampie.

Qui ed ora: domani.
Oggi vivere il presente, vivere qui e ora, è diventato un aspetto fondamentale della nostra esistenza. Il qui e ora è l’unico momento di cui disponiamo per esistere, crescere, sentire, amare. Il fatto è che spesso ce ne dimentichiamo perché agiamo in modo meccanico e ripetitivo, viviamo in balia del tempo. Il mondo esterno, la società, il sistema, richiamano costantemente la nostra attenzione (complici anche la tecnologia, i social, le chat, gli eventi sociali, politici che ci circondano), strappandola via dal qui e ora. L’espressione artistica è la sintesi fra il nostro io e la realtà esterna, l’arte avvicina la realtà alla nostra anima e la nostra anima alla realtà. È una finestra sul domani, sulle infinite possibilità che ha la mente umana di viaggiare oltre i confini di se stessa alla ricerca di nuove possibilità e di nuovi mondi da scoprire e costruire.

Da un punto di vista concettuale ed estetico, consente di fare un’analisi sul contemporaneo, sulla sua transitorietà, sulla situazione politica attuale, ma anche di affrontare la questione da un punto di vista artistico, analizzando forme d’arte e di espressione che sono per loro natura transitorie, irripetibili o deperibili. Il valore del tempo, dell’istante, di cose che si modificano con il passare degli anni, dei mesi, dei giorni o dei minuti: qui e ora è una categoria di pensiero molto attinente al mondo che viviamo, all’accelerazione del tempo che ci circonda, ad eventi che nascono e muoiono in istanti, senza che a volte sia possibile persino rendersi conto della loro esistenza. Con il domani, il qui e ora viene messo in relazione con la categoria dell’eterno, forse anche del Divino. L’accoppiamento dei due concetti all’interno della stessa sentenza sembra essere un ossimoro. Ciò che è transitorio non può essere eterno. Inseriti nella stessa frase, i due concetti aprono a possibilità interpretative (ciò che è adesso può restare per sempre? Ciò che facciamo adesso ci condizionerà per sempre?).”

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